L'artista Barbara De Ponti ci racconta, in anteprima, il significato del suo progetto "Clay Time Code", la nuova mostra che verra' ospitato a Volvo Studio Milano. Attraverso un viaggio nel tempo, basato su studi geologici e micropaleontologici che le hanno permesso di ampliare la tradizionale misurazione della scala temporale, Barbara De Ponti ha individuato alcuni microorganismi fossili e li ha resi protagonisti di una serie di sculture in ceramica che li raffigurano in scala ingrandita, utilizzando lo stesso materiale con cui si sono formati in origine. Il progetto "Clay Time Code", dedicato allo studio dell'archivio geologico, e' nato per stimolare una riflessione su cio' che possiamo dire del tempo e su quanto piccoli organismi antichi ed estinti possano dire di noi stessi. Le Argille Azzurre, gia' identificate e nominate da Leonardo da Vinci, sono presenti oggi come il complesso risultato dell'interazione tra microcosmi e ambiente. Grazie alle scansioni al microscopio fornite da un paleontologo, i nanofossili che compongono questo materiale sono stati realizzati su scala macroscopica: un'alga, Gephyrocapsa Oceanica. Questo plancton, che diventa il fondale profondo del mare pleistocenico e lo strato argilloso dei calanchi di Faenza, e' caratteristico della formazione geologica del luogo, che e' diventato un codice di riferimento temporale e iconografico. https://viasaterna.com